Le Piante Velenose per i Cani - Seconda Parte

Maria Astuto

Dieffenbachia (Famiglia Araceae)

Dieffenbachia (Famiglia Araceae)

Pianta tropicale da appartamento, sempreverde, molto comune in Italia anche come pianta da regalare. Foglie larghe e solitamente striate color crema, ma esistono varietà con foglie completamente verdi. Non fiorisce. L'intera pianta contiene un lattice moderatamente irritante per i cani ma molto velenoso per i gatti. L’intossicazione da parte di questa pianta, è piuttosto frequente. Le parti tossiche e fortemente irritanti sono rappresentate dalle radici, dalle foglie e dal fusto, ricche di sostanze che verosimilmente determinano liberazione nei tessuti di una forte quota di istamina, con conseguente forte irritazione dei tessuti venuti a contatto con le stesse. La sintomatologia, piuttosto imponente ma molto grave solo se c’è tumefazione laringea, può colpire l’apparato digerente, con stomatite, edema linguale e abbondante salivazione; il muso può gonfiarsi sensibilmente. La cute, nel punto di contatto, può presentare eritemi e vescicole. Provoca inoltre vomito, diarrea, tremoti, nefrite acuta, sino a portare alla morte e talvolta possono risentire dell’intossicazione anche i reni.

 

Digitale (Digitale purpurea)

Digitale (Digitale purpurea)

Conosciuta sin dai tempi antichi per le sue virtù curative per gli umani, tanto da essere usata ancora oggi come principio attivo di vari farmaci per curare problemi cardiaci dell'uomo. Contiene glucosidi cardioattivi pur essendo utilizzati in medicina umana, se assunti in quantità eccessive  negli animali causa aritmie: può essere molto pericolosa. I fiori possono anche essere bianchi, oppure di ogni sfumatura di rosa, salmone, fucsia, lilla e viola. 

 

Edera    

Edera

Diffusa in tutta Italia, ma che può causare nausea, diarrea, vomito, problemi respiratori, coma e perfino morte.

 

Elleboro (Famiglia Ranuncolaceae)

Elleboro (Famiglia Ranuncolaceae)

L’intera pianta, sia per contatto sia per ingestione risulta molto tossica, determinando ipersalivazone, coliche, vomito, diarrea sanguinolenta, fino a disturbi cardiaci, paralisi e convulsioni.

 

Ficus (Famiglia Moraceae)

Ficus (Famiglia Moraceae)

l Ficus, comune pianta a foglie ovali, verdi scure, può determinare sintomi gastroenterici se, oltre a queste, ne viene ingerito anche il fusto. In tal caso il cane potrà presentare vomito e diarrea; talvolta anche il solo contatto può determinare la formazione di vesciche a carico di cute e mucose. Raramente si ha risentimento renale.

 

Filodendro (Famiglia Araceae)  

Filodendro (Famiglia Araceae)

Le parti tossiche di questa pianta dalle foglie a cuore sono i piccioli delle stesse e il fusto. La sintomatologia coinvolge l’apparato digerente, con edema linguale e stomatite, la cute con formazione di vescicole, il rene e l’apparato respiratorio.

 

Gelsemium (Gelsemium sempervirens)

Gelsemium (Gelsemium sempervirens)

Pianta da esterni con foglioline verde scuro e fiori gialliE' tossica l'intera pianta, in quanto contiene un alcaloide, la gelsemidina, tipico di questa specie, molto tossico se ingerito. Può causare difficoltà di deglutizione, difficoltà di coordinazione dei movimenti accompagnata da debolezza muscolare, convulsioni, difficoltà respiratorie.

 

Giglio (Famiglia Liliaceae)

Giglio (Famiglia Liliaceae)

Il cane può intossicarsi per assunzione delle foglie o del bulbo. A seguito di ciò i sintomi evidenziabili nell’animale sono vomito, apatia e perdita di appetito, curabili se trattati velocemente.

 

Glicine (Famiglia Fabaceae)

Glicine (Famiglia Fabaceae)

I suoi semi e baccelli, se ingeriti, possono causare forte vomito, diarrea e dolori addominali.

 

Iris (Famiglia Iridaceae)

Iris (Famiglia Iridaceae)

Pianta con fiori gialli, bianchi o viola. Le sostanze tossiche, forse degli alcaloidi, sono localizzate nei bulbi; questi, se ingeriti dal cane incuriosito dalla loro forma, possono determinare sintomatologia gastroenterica.

 

Kalmia(Kalmia Latifolia)

Kalmia (Kalmia Latifolia)

Pianta sempreverde di dimensioni ridotte, cresce all'esterno ma si potrebbe coltivare anche in vaso con le dovute cure. Le foglie sono strette, a volte a punta, in altre varietà con la punta ovale. I fiori sono campanellini di vari toni di rosa, molto particolari, con all'interno una punteggiatura a forma di stella. Sono le foglie ad essere particolarmente velenose: se ingerite in grosse quantità possono dare convulsioni, coma e morte.

 

Lauroceraso (Prunus laurocerasus)

 

lauroceraso

E' la pianta più comune per creare siepi, soprattutto al nord, perché sopporta bene il freddo e le potature, quindi si può facilmente "formare". Le sue foglie sono lucide, medio-grandi, ed è sempreverde. Fiorisce a inizio estate: i fiori emanano un profumo dolce mielato che attira api e vespe. L'intera pianta ma soprattutto le foglie e i frutti contiene amigdalina, un glicoside cianogenetico(cianuro) altamente tossico, potentissimi e rapidissimi nel determinare anossia citotossica, cioè blocco della respirazione cellulare, convulsioni e coma, seguita da morte. 

 

Lilium

lilium

Fiore bulboso appartenente alla famiglia delle liliacee. I fiori possono avere vari colori, dal bianco al crema, al giallo, all'arancione, e tutti i toni del rosa. E' molto tossico, soprattutto per i gatti, che possono avere blocco renale e morire se ne ingeriscono le foglie o altre parti (bulbo compreso!) Per i cani, vomito, apatia e perdita di appetito, curabili se trattati velocemente. In generale i bulbi ed i rizomi di tante liliacee sono tossici per gli animali, e questo vale anche per aglio, cipolla, erba cipollina, porri, scalogno e asparago, che fanno parte proprio di questa famiglia di piante monocotiledoni appartenenti all'ordine delle Liliales.

 

Mimosa Giapponese (Famiglia Leguminose)

 

Mimosa Giapponese (Famiglia Leguminose)

Pianta ornamentale dai fiori rosa, essa può talvolta raggiunger anche le dimensioni di un albero. L’ingestione accidentale dei suoi semi nel cane può determinare vomito, diarrea sanguinolenta, coliche, tetania e convulsioni.

 

Monstera (Famiglia Araceae)

Monstera (Famiglia Araceae)

Questa pianta, dalle dimensioni talvolta notevoli, presenta foglie e steli irritanti che, al contatto diretto con cute e mucose, possono provocare nei nostri cani dermatiti e edemi di labbra e lingua, ipersalivazione, diarrea, vomito, disturbi nella deglutizione, fino ad emorragie gengivali. La terapia è sintomatica, con antistamici e bagni della bocca con sostanze basiche.

 

Mughetto (Famiglia Convallariaceae)

 

Mughetto (Famiglia Convallariaceae)

L’intera pianta può essere molto velenosa se ingerita dai nostri cani, determinando diarrea, vomito, difficoltà respiratoria, aritmie e crampi.

 

Oleandro (Famiglia Apocynaceae)

Oleandro cani

Questa pianta, molto diffusa in tutta Italia, è un vegetale estremamente velenoso in tutte le sue parti, in special modo le sue foglie, ricche di glucosidi cardiotossici, se ingerite possono provocare la morte per arresto cardiaco non solo dei nostri cani ma anche di animali molto più grandi, compreso l’uomo.

 

Ornitogalo (Famiglia Liliaceae)

Ornitogalo (Famiglia Liliaceae)

L´ingestione del bulbo di questa pianta può determinare vomito, forte apatia e perdita d’appetito fino a problemi ancora più gravi quali insufficienza renale ed epatica.

 

Ortensia(Hydrangea Macrophylla)

Ortensia (Hydrangea Macrophylla)

Pianta solitamente usata in esterni, forma grossi cespugli globosi alti fino a 2 metri ma può essere coltivata anche in vaso, con dimensioni molto più ridotte. I fiori, che si presentano come grosse palle formate da fiorellini a più petali, possono essere di svariati colori (bianco, rosa chiaro e scuro, lilla, viola, azzurro, blu), conformemente al terreno ed alla varietà. Più il terreno è ferroso, più i fiori tendono al blu. E' molto tossica: i boccioli se ingeriti possono dare problemi respiratori, vomito, letargia, cianosi, convulsioni, coma.

 

Rododendro (Famiglia Ericaceae)

 

Rododendro (Famiglia Ericaceae)

Pianta molto diffusa, le cui foglie, per ingestione, causano vomito, nausea, forte salivazione, diarrea, depressione, coliche, talvolta risentimento renale ed epatico.

 

Stella di Natale (Famiglia Euphorbiaceae)

Stella di Natale (Famiglia Euphorbiaceae

Questa bella pianta dalle caratteristiche foglie rosse, così comune nelle nostre case durante le festività natalizie, può avere i fiori (in realtà sono brattee) color crema, oltre che rossi o rosa. Secerne un lattice bianco irritante, anche per l'uomo. E' moderatamente tossica: sia tramite contatto sia se ingerita, può dare irritazione delle mucose dell'apparato digerente, salivazione eccessiva, problemi digestivi , può causare irritazione oculare, con congiuntiviti, cheratiti e lacrimazione abbondante, se il cane viene a contatto con le sue foglie verdi, il suo fusto, più raramente con le brattee rosse. Talvolta anche la cute si può irritare e, se tali parti vengono ingerite, il cane presenterà anche stomatiti, scialorrea, vomito e diarrea

 

Solano (Famiglia Solanaceae)

 

Solano (Famiglia Solanaceae)

Pianta ornamentale caratterizzata da bacche rosse, tanto attraenti quanto velenose. La loro assunzione può, infatti, determinare gastroenterite emorragica con forti dolori addominali, seguiti nei casi più gravi, da sintomatologia nervosa.

 

Spatifillo (Famiglia Araceae)

Spatifillo (Famiglia Araceae)

L’ingestione accidentale delle sue foglie o del suo stelo possono provocare soprattutto sintomi gastroenterici, più raramente emorragie e disturbi respiratori.

 

Tasso (Famiglia Taxaceae)

Tasso (Famiglia Taxaceae)

Pianta da giardino che cresce anche allo stato selvatico. La pianta è interamente tossica. Le sue foglie, i suoi semi, il legno e la corteccia sono particolarmente velenosi se ingeriti, in virtù dei sintomi essenzialmente nervosi che sono rappresentati da: tachicardia seguita da bradicardia, difficoltà respiratoria, alterazione della minzione, danni al fegato e pancreatite acuta, dilatazione della pupilla, agitazione e tremori che anticipano uno stato di estrema depressione, fino alla morte per paralisi cardiaca e respiratoria.

 

Tulipano (Famiglia Liliaceae)

Tulipano (Famiglia Liliaceae)

I bulbi di questa famosissima pianta dai fiori coloratissimi possono talvolta essere ingeriti dai nostri cani se lasciati incautamente a loro disposizione prima di essere sotterrati. La sintomatologia che di solito determinano è prettamente gastroenterica, non particolarmente grave.

 

Vischio (Famiglia Lorantaceae)

Vischio (Famiglia Lorantaceae)

Pianta che cresce anche sull'appennino italiano, attaccata ad altre piante, e vive grazie a loro: è una pianta "parassita". Ha piccole bacche traslucide che se vengono schiacciate sono vischiose (proprio da questa pianta deriva l'aggettivo "vischioso"). Le bacche di questa pianta, ricche d’alcaloidi e contengono viscotossine, sono molto tossiche e, se ingerite, possono determinare diminuzione del ritmo cardiaco e della temperatura, vomito e disturbi neurologici, sete eccessiva, problemi respiratori, convulsioni, coma fino a morte per arresto cardio-circolatorio.

 

Yucca (Yucca Elephantipes)

Yucca (Yucca Elephantipes)

Pianta sempreverde considerata da appartamento, originaria del Messico. Le foglie possono anche essere screziate color crema, e nei Paesi più caldi vive bene all'aperto, forma grossi cespugli formati da più tronchi e fiorisce con meravigliosi grappoli di fiori bianco crema che sembrano di cera. Si confonde spesso con il "tronchetto della felicità" (Dracaena Fragrans), che ha le foglie molto più morbide. Pericolosa a causa delle foglie rigide e appuntite, con le punte rivolte verso l'esterno, che possono ferire i cani soprattutto ad occhi, naso ed orecchie, se accidentalmente dovessero entrare in contatto con la pianta, magari correndo.

 

PIANTE COLTIVATE

 

Aglio (Famiglia Liliaceae)

Aglio

Gli spicchi dell’aglio possono essere fonte di intossicazione per i nostri cani che, a seguito di una ingestione, potrebbero presentare diarrea, vomito, sangue nelle urine, anemia e ittero. Precisiamo che viene utilizzato nella dieta Barf, quindi è altamente tossico solo se viene ingerito in elevate quantità.

 

Canapa (Famiglia Cannabaceae)

Canapa (Famiglia Cannabaceae)

Questa pianta, coltivata per ottenerne fibra tessile, può determinare nel cane che ne ingerisce foglie e fiori vomito, scialorrea, nistagmo, midriasi e abbassamento della temperatura corporea.

 

Cipolla (Famiglia Liliaceae)

Cipolla (Famiglia Liliaceae)

La cipolla, se mangiata in quantità discrete, nei nostri cani può determinare anemia per emolisi e presenza di sangue nelle urine; generalmente le forme patologiche sono piuttosto lievi e la gravità dei sintomi è strettamente correlata alla quantità di vegetale ingerito.

 

Erba Medica (Famiglia Fabaceae)

Erba Medica (Famiglia Fabaceae)

Il contatto con questa pianta può determinare nei cani dermatiti, rese soprattutto evidenti da una conseguente esposizione al sole.

 

Fagiolo comune (Famiglia Fabaceae)

Fagiolo comune (Famiglia Fabaceae)

I Fagioli crudi possono essere tossici per i nostri cani, determinando anoressia, diarrea, gastroenterite.

 

Fava (Famiglia Fabaceae)

Fava (Famiglia Fabaceae)

Le fave e i loro semi possono produrre, nei cani che le ingeriscono, sintomi relativi ad intossicazione dell’apparato digerente oltre che febbre, pallore, ittero, aumento di volume di milza e fegato.

 

Lino (Famiglia Linaceae)

Lino (Famiglia Linaceae)

 

I suoi semi e la parte germinale possono procurare ai cani che li ingeriscono crampi, tremori, vomito, alterazione del ritmo respiratorio e cardiaco.

 

Nicotina (Famiglia Solanaceae)

Nicotina (Famiglia Solanaceae)

L’ingestione di questa pianta, come l’ingestione da parte del cane del tabacco della sigaretta, può determinare dolori addominali, diarrea emorragica, letargia, ipersalivazione, vomito, bradicardia e alterazioni neurologiche determinate dai glicoalcaloidi in essa contenuti.

 

PIANTE SELVATICHE

Acetosa (Famiglia Polygonacea)

Acetosa

L’acido ossalico contenuto in gran quantità nelle sue foglie dopo la fioritura può determinare, nei cani che ne ingeriscono grandi quantità, insufficienza renale. 

 

Arum maculatum (Famiglia Araceae)

Arum maculatum (Famiglia Araceae)

Se assunto può risultare mortale per alterazioni del ritmo cardiaco che può provocare, in dosi relativamente basse può indurre fenomeni gastro-enterici. 

 

Bella di Notte (Famiglia Nyctaginaceae)

Bella di Notte (Famiglia Nyctaginaceae)

I semi, neri con superficie rugosa, hanno le dimensioni di un grano di pepe e sono tossici: se ingeriti dai nostri cani possono generare dolori addominali, nausea e vomito; in alcuni casi stato confusionale e dilatazione delle pupille. 

 

Cicuta (Famiglia Apiaceae)

Cicuta (Famiglia Apiaceae)

Pianta velenosa per eccellenza le cui foglie, contenenti ben cinque diversi tipi d’alcaloidi, se ingerite da uomini a animali (a parte gli uccelli) in quantità variabili in relazione al peso corporeo, possono portare rapidamente a morte con sintomi neuromuscolari. Il veleno agisce anche indirettamente, cioè può portare ad avvelenamento anche in seguito ad ingestione di un animale che se ne era cibato in precedenza. 

 

Colchico (Famiglia Liliaceae)

Colchico (Colchicum)

E’ una pianta autunnale, che produce foglie solo dopo la fioritura. Tutta la pianta risulta estremamente velenosa, ma è soprattutto l’ingestione del bulbo e dei semi a poter produrre nel cane un avvelenamento mortale, caratterizzato da collasso, fino paralisi muscolare e respiratoria. Letale anche per l’uomo. 

 

Giusquiamo (Famiglia Solanacee)

Giusquiamo (Famiglia Solanacee)

 

Tutte le parti di questa pianta sono tossiche, ma è particolarmente grave l’ingestione delle foglie e dei semi perché ricchi di due alcaloidi: L-giusquiamina e scopolamina, in grado di determinare rapidamente stato d’incoscienza e morte determinata da grave scompenso cardiaco. 

 

Maggiociondolo (Famiglia Fabaceae)

Maggiociondolo (Famiglia Fabaceae)

Pianta molto velenosa, tutte le parti della pianta, ma soprattutto fiori, semi e radici, contenenti l’alcaloide citisina, se ingerite, possono determinare coliche, sudorazione accentuata, crampi, incoordinazione fino al coma. Fortunatamente è una pianta fortemente irritante per lo stomaco e induce rapidamente vomito, così che generalmente l’assorbimento gastro-enterico è ridotto. 

 

Mandragora (Famiglia Solanaceae)

Mandragora (Famiglia Solanaceae)

L’ingestione dei semi di questa pianta, anche in dosi limitate, può risultare pericolosa. Essi contengono infatti scopolamina, atropina e altre sostanze in caso di determinare rapidamente ipertensione, febbre, insufficienza renale, fino a perdita di coscienza. 

 

Noce vomica (Famiglia Loganiaceae)

Noce vomica (Famiglia Loganiaceae)

Detto anche Albero delle Stricnina, perché nei suoi semi è contenuto questo alcaloide estremamente velenoso, in grado, se ingerito, di determinare rapidamente ed in quantità modeste convulsioni violente, contrazioni tetaniche e morte per paralisi respiratoria. 

 

Ricino (Famiglia Euphobiaceae)

Ricino (Famiglia Euphobiaceae)

I semi di ricino contengono ricina, un potente veleno che, se ingerito, determina tardivamente (dopo 18-24 ore) gastroenterite, febbre, gravissimi danni renali, sete intensa e fortissimi dolori colici. L’evoluzione della sintomatologia può condurre a convulsioni e morte, similmente all’avvelenamento da cianuro. L’olio di ricino, un tempo assai usato, non ha la stessa pericolosità dei semi ingeriti perchè l’estrazione priva l´olio della componente tossica. 

 

Attenzione in generale anche alle piante succulente o "piante grasse" come vengono di solito chiamate. Le spine possono facilmente ferire cani e gatti. Non priviamoci della loro presenza decorativa e della magia della loro fioritura, ma usiamo l'accortezza di riporle in casa o metterle a dimora in giardino dove non possano creare danni ai nostri animali domestici.

 

Ricordiamo che anche i concimi (non parliamo poi degli antiparassitari e dei diserbanti, ovviamente tossici) possono essere pericolosi a causa della concentrazione di sostanze contenute in essi: queste sostanze in piccole quantità sono presenti naturalmente sia nel corpo umano che in quello degli animali (ferro, potassio, zinco ecc) ma in concentrazione sono ovviamente da evitare. Tenete le bottiglie dei concimi lontane dai vostri animali e dai bambini.

 

Anche gli ormoni da riproduzione per le piante sono tossici, e lo sono anche per gli umani. Vanno manipolati con cura, indossando guanti e lontano da Fido, i quali potrebbero inalarne una parte (in genere sono in commercio sotto forma di polveri).

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