Mirra...una storia d'amore, forza e caparbietà.

Giulia Esposito

Da quando ho imparato a scrivere, tutte le mie letterine a Babbo Natale cominciavano con la stessa frase: “Caro Babbo Natale  […] io desidero tanto avere un cagnolino, potresti regalarmene uno?” Babbo Natale però non ha mai letto bene le mie letterine e mi ha sempre portato giocattoli…Un giorno, alle scuole medie, dopo tantissimi tentativi di portare a casa cani, piccioni, gattini di ogni genere trovati per strada, le solenni parole di mia madre “ Ti prometto che se mai ti laureerai, potrai prendere un cane.  Io ci ho creduto e ho studiato tanto ed in fretta. A 23 anni, ad un’esame dalla laurea in veterinaria, comincio a cercare il MIO CANE!!! 

Spargo la voce e, alla domanda “che cane vuoi?” Io rispondo : “cucciolo,grande e peloso. E che sia amore a prima vista!”. Arriva lei, due giorni prima della mia laurea…uno scricciolo goffo, trovato nella spazzatura, ha circa tre mesi, un gran mal di pancia ed è incazzata col mondo intero. Eccola!!!! E’ lei, Mirra, un cagnone incrocio golden e maremmano. Noi due diventeremo una cosa sola! Il 31 ottobre 2006 inizia la nostra storia d’amore. Sempre insieme io e lei, nonostante lei continuasse a rovistare nella spazzatura, a tentare di aggredire tutti i componenti della famiglia e ad avercela a morte con la scopa. Dopo quasi sei mesi, diventiamo una coppia cane-umano normale e oramai tutti (anche le vittime delle sue aggressioni) la amano. Comincio a lavorare e con il lavoro cominciano i viaggi lunghi…Prima 15 mesi in USA (senza lei), poi dopo 3 mesi di pausa, 11 mesi in Australia (senza lei)…poi finalmente la svolta! Andiamo  in Sud Africa insieme!!! Da allora niente e nessuno ci ha più separate, la nostra era una bellissima favola e la vivevamo a pieno.

 

Un sabato pomeriggio però la nostra vita viene sconvolta...Quel dannato 26 Novembre 2016 è come se mi avessero pugnalato al cuore!

Eravamo in auto, tutti assieme e mentre mio marito guidava in quel pomeriggio che si prospettava piacevole, io e Mirra (un bel cagnone di 36kg) ci riempiamo di coccole. Tra una coccola ed una leccatina noto un “livido” sulla lingua di Mirra… che si sia morsa rosicchiando l’osso? Il dubbio mi assale e mentre interrogo mio marito sul suo possibile uso di veleni vari per il giardino (rigorosamente vietati a casa nostra) continuo a coccolarla/spulciarla in cerca di segni…comincio a trovare nuovi “lividi” e più guidiamo più i lividi si moltiplicano a vista d’occhio…Corriamo verso il primo ambulatorio terrorizzati all’idea che possa essere veleno trovato per strada. Al primo ambulatorio, nonostante io fossi una collega e avessi dichiarato lo “stato di emergenza” con tanto di sospetto, non ci permettono di entrare…”Il cane sembra vispo,mi spiace noi stiamo chiudendo”.

Arrabbiati corriamo al prossimo ambulatorio e qui finalmente ci accolgono. Facciamo i primi test ed escludiamo avvelenamento…Torniamo a casa e mentre aspettiamo i risultati delle analisi del sangue Mirra diventa sempre più “rossa” di ecchimosi, ma non possiamo fare altro che aspettare le analisi del sangue. Sono le 23.30 ormai, finalmente la chiamata tanto attesa…muoio per una seconda volta…piastrine nel sangue: 0.

Comincia la corsa in ospedale per una trasfusione, Mirra sembra ancora vispa nonostante tutto.

Altre analisi il mattino dopo: TROMBOCITOPENIA AUTOIMMUNE.

 I colleghi cercano in tutti I modi di farmi capire che c’è ben poco da fare, che devo mettermi l’anima in pace… Nel frattempo continuo con le terapie ed una seconda trasfusione di sangue. Ordiniamo immunoglobuline per uso umano, per combattere il suo sistema immunitario impazzito. Ce le devono spedire col corriere…è una lotta contro il tempo…Mirra oramai è viola e le povere infermiere non sanno più cosa fare per prenderle la vena…sembra sempre più debole…Arriva il farmaco, vai con le flebo.

Non dimenticherò mai quell momento, mentre scrivo a distanza di un anno e 2 mesi circa, mi viene ancora da piangere. Lei non riusciva a tenere la testa alzata, era come se svenisse continuamente…Io la sorreggevo e piangendo le dicevo “ Amore mio, se ce la fai sii forte, questa medicina ti salverà la vita. Però se non te la senti e vuoi andar via, fa pure… Io non sarò arrabbiata con te, ti capisco e ti amerò sempre, anche se fa male”.

Il mio amore resiste, passiamo la notte e non smette mai di mangiare con la sua fame da cane randagio…mi si riempie il cuore. Lei è ancora violacea, ma il cucciolone di sempre (anche se ha già dieci anni) e con le cure immunosuppressive (8 pillole per pasto) torniamo a casa mentre continuiamo le indagini. Scopriamo una massa sulla milza, potrebbe essere emangiosarcoma, la causa della trombocitopenia. La milza va rimossa, operazione prevista in 3 giorni. Siamo carichi, possiamo farcela! Ma no, dopo due giorni Mirra sta malissimo…respira a fatica, è debolissima…rifacciamo le analisi del sangue…Setticemia.

Le cure immunosuppressive hanno i loro effetti collaterali, il sistema immunitario non distrugge più le piastrine ma nemmeno più batteri e virus. Siamo punto e a capo, di nuovo faccia a faccia con la morte...ma Mirra è forte, tempo una settimana e siamo di nuovo sul ring a testa alta. Operazione prevista il 13 dicembre. Tutto va a gonfie vele, milza rimossa, Mirra a casa e le nostre migliaia di pillole per pasto, ma va benissimo così.

I miei, per la prima decidono di venire a trovarmi all’estero perché Mirra sta male ed io non andrò in Italia nemmeno morta, resto con lei. Mentre i miei sono in volo, Mirra sta di nuovo male…polmonite! In ospedale di nuovo con aerosol, antibiotici endovena ed i miei in aeroporto che piangono disperati…Il Natale più triste della mia vita…Mirra continua a perdere peso, ma il 26 dicembre siamo di nuovo a casa, di nuovo in piedi. Tutto procede per il meglio ed un po’ alla volta riduciamo i medicinali fino ad eliminarli. L’incubo sembrava finito e Mirra comincia la sua dieta “ingrassante”.

Il 29 gennaio 2017, tutto ricomincia...i lividi, le ecchimosi, le petecchie….siamo punto e a capo. Riprendiamo le cure, più forti di prima, altra trasfusione, tanti giorni in cui mi sento dire “dovresti lasciarla andare, ti stai accanendo troppo, lo sai anche tu che è una battaglia persa”. Ma come potevo io arrendermi se lei continuava a mangiare l’impossibile, continuava a scondinzolare e ad alzarsi ogni volta che mi avvicinavo? No amore mio, se tu non molli io non mollo…a costo di vendermi un rene per te. Noi ce la faremo!

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Così siamo andati avanti per mesi, con altri tre episodi di polmonite (l’ultima veramente temevo avessimo raggiunto la fine), l’auto della vicina danneggiata (la mia era guasta) per un mio colpo di sonno mentre tornavo da 48 ore accanto a lei, la pressione alta dieci kg in meno e chi più ne ha più ne metta…

 

 

Ora siamo qui, dopo 14 mesi e 11giorni, dopo 10kg e molti anni di vita persi in lacrime, dopo i mille “arrenditi, lasciala andare, sei una pazza”, siamo qui…con due pillole al giorno, 35.5 Kg e taaaaantaaa voglia di vivere. Ora siamo qui, abbiamo festeggiato il suo undicesimo compleanno ed il suo primo anno di una nuova vita. Siamo qui programmando i festeggiamenti per il suo dodicesimo e per tutti i compleanni che seguiranno, siamo qui giocando e passeggiango proprio come fino al 25 novembre del 2016.

Cosa ho imparato? Mai arrendersi se non lo fanno loro…lottate finché ve lo chiederanno, perché il vostro amore e la vostra caparbietà potrebbe salvargli la vita.

L’amore che riescono a darvi in cambio, anche a 11 anni e 7 mesi non ha prezzo…Amateli come voi stessi finché ve lo chiederanno.

 

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