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Chiara e Quincey
Un anno fa la nostra famiglia aumentava di numero...il 24 marzo 2017 Dr. Quincey della Val d'Aveto, un bellissimo Golden Retriever di un anno, entrava nella nostra famiglia come fratello peloso di Chiara e Michele, un angelo custode per Chiara.
La storia di Chiara e Quincey in realtà è iniziata ancor prima del suo arrivo, è iniziata a settembre del 2016 quando una presenza nuova ha deciso di iniziare a camminare sulla strada della vita di Chiara: Mister D, il diabete. Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che porta alla distruzione delle cellule del pancreas che producono insulina. Senza insulina si muore. E' una malattia cronica e, oggi, non esiste cura. Avere Mister D come compagno di vita significa per Chiara assumere insulina esogena, assumerla ogni volta che mangia e in quantità che variano a seconda della quantità di carboirati che mangia, provarsi la glicemia più volte al giorno, rischiare danni agli organi se il diabete è per lungo tempo scompensato. Chiara all'esordio tra insulina e prove della glicemia si bucava anche 16 volte al giorno. Avere il diabete di tipo 1 significa vivere situazioni di iperglicemia (glicemia alta) che comportano dosi aggiuntive d’insulina per riportare la glicemia a valori “normali”; significa anche avere crisi ipoglicemiche (glicemia bassa) che possono manifestarsi con sintomi evidenti (tremore, incapacità a muoversi, sudorazione etc…stanno davvero male al punto tale da non riuscire da soli a intervenire per fermare la crisi) o asintomatiche e sono quelle più pericolose. Una crisi ipoglicemica può portare al coma o alla morte per cui Chiara ha sempre con se una puntura salvavita che deve utilizzare chi è con lei se perde conoscenza. Ecco quindi che Chiara ha sempre con se il glucometro, l’insulina, il glucagone (la puntura salvavita), dei succhi/caramelle/zucchero per intervenire nella crisi ipoglicemica.
La notte è il momento più pericoloso e che fa più paura perché dormendo non ci si accorge di nulla.Chiara sa che “tutto può succedere in una notte “ (parole sue) ovvero sa che la mattina si può svegliare, essere in coma e svegliarsi in ospedale o non svegliarsi più. Se Chiara fa attività sportiva, se ha una situazione emozionale particolare, se anche fa solo una passeggiata la sua glicemia e la gestione del farmaco cambiano. Anche la malattia (una semplice forma virale che da un banale mal di gola, l’influenza etc), è difficile da gestire perché le glicemie impazziscono e la risposta all’insulina diminuisce ma non c’è una regola per la gestione di questi eventi, dipenda dalla persona e dalla patologia del momento. Questo, in modo semplice, è Mister D che accompagnerà Chiara per tutta la vita..che ha portato via il sorriso a Chiara. Questa è la difficile vita che da settembre 2016 ci appartiene. Abbiamo detto fin da subito a Chiara che non dovevamo costruire una vita diversa ma una vita nuova con ancora tutti i suoi sogni, progetti solo tenendo presente che con noi camminava anche Mister D. Non è stato, non è... credo non sarà mai facile ma abbiamo cercato fin da subito di iniziare questo cammino di ricerca dell’equilibrio nel disequilibrio tra la voglia d’autonomia di Chiara, i suoi sogni, i suoi desideri e la preoccupazione di genitori di saperla anche banalmente a casa da sola dopo la scuola (cosa da lei ambita) sapendo cosa comporta una crisi ipoglicemica non gestita o pensare che possa star male in giro e sperare che qualcuno intervenga chiamando aiuto o facendole una puntura salvavita.
In questa ricerca d’equilibrio nel disequilibrio e vita nuova è arrivato Quincey.
Abbiamo saputo da amici dell’esistenza di cani in grado, con l’olfatto, di segnalare le variazioni glicemiche (iperglicemie o ipoglicemie). Ne abbiamo parlato con Chiara e a metà marzo 2017 siamo andati ad un incontro organizzato dall’Associazione Progetto Serena Onlus per capire meglio. Al termine abbiamo deciso di iniziare il percorso.
Il protocollo di Progetto Serena, creato dal cinofilo Roberto Zampieri che è anche il fondatore di Progetto Serena, è tutto basato sulla relazione tra il diabetico e il cane, tra Chiara e Quincey.
Nulla è fatto a comando.
Chiara emana un odore particolare quando è in ipoglicemia o in iperglicemia. Siamo partiti dal far riconoscere a Quincey l’odore che Chiara emana raccogliendo un campione della sua saliva. Dal riconoscere l’odore, siamo passati a trovare il campione nascosto in casa (dietro a un mobile, un cuscino etc), poi nascosto su Chiara (nel risvolto del pantalone, sotto la maglietta etc) finchè Quincey non ha capito che il campione era Chiara e ha iniziato a segnalare quando l’odore partiva da lei.
Tutto sotto forma di gioco tra Quincey e Chiara che ha contribuito a consolidare la loro relazione. Tutto questo con la presenza costante dell'istruttore Patrick e di tutti quelli che ci hanno seguito dall'inizio del percorso, che abbiamo contattato a qualunque ora e tutto sotto la presenza vigile e concreta del responsabile cinofilo Roberto Zampieri.
E' un percorso ancora in corso perchè ormai Quincey a casa segnala giorno e notte e ora stiamo insegnandogli a farlo anche all'esterno.
Ma cosa vuol dire segnalare? Quincey (ogni cane sceglie la sua modalità “naturale”) quando si accorge che la glicemia di Chiara varia (iper o ipo) inizia a scodinzolare, leccarle la faccia e chiamarla con la zampa. Se Chiara gli dimostra di aver capito (lo accarezza, lo gratifica verbalmente ma soprattutto prende il glucometro e si “prova” la glicemia) si calma altrimenti viene a chiamare noi e ci porta da Chiara. Da bravo Retriever prende in bocca la nostra mano e ci porta da lei ricominciando a leccarla, facendoci capire che c’è un problema.
Quincey veglia su Chiara di giorno ma anche di notte…la tanto temuta notte chiamando lei e se lei non si sveglia viene a chiamare noi.
Chiara e Quincey sono una cosa sola, Chiara ha voluto un letto da una piazza e mezza per poter far dormire Quincey con lei! Lui non si sostituisce alla tecnologia (al glucometro e al sensore di rilevazione in continuo della glicemia) ma insieme a loro ci aiuta a gestire la malattia.
Quincey anticipa le crisi glicemiche anche di 15/20 minuti. La segnalazione di Quincey induce Chiara a controllarsi la glicemia e a tenerla monitorata, prestare attenzione nel lasso temporale successivo per evitare la crisi (se la glicemia scende) o evitare un innalzamento elevato (se sale). Nel caso di crisi ipoglicemiche asintomatiche l’aiuto di Quincey è ancora più importante.
Un genitore di un bambino diabetico di notte non dorme più. Siamo sempre in allerta e con la paura di non svegliarci, non sentire l’allarme del sensore.
Tante volte Quincey ha svegliato Chiara di notte o è venuto a chiamare noi perchè la glicemia stava salendo o per discese improvvise che stavano portando ad una crisi ipoglicemica consentendoci di assumere zuccheri e tamponare la crisi e le sue conseguenze.
Quincey ha dato a Chiara la sua autonomia: è capitato ancora che, tornata da scuola, a casa sola con lui, si addormentasse e andasse incontro ad una crisi ipoglicemica e Chiara purtroppo quando dorme spesso non sente l'allarme del sensore che l'avvisa che la sua glicemia è bassa. Quincey, che si crede a volte una farfalla a volte una gazzella ma è un elefante, è riuscito a svegliarla consentendole di assumere dello zucchero.
Sapere Quincey con Chiara rende tutti più tranquilli.
Ma la cosa più bella, che per un genitore non ha prezzo, è che Quincey ha ridato il sorriso a Chiara.
Chiara non smette mai di ripetere a chiunque che Quincey è il suo migliore amico, che non le fa domande, non giudica, l'unico che condivide davvero la malattia con lei perchè io, mio marito, suo fratello ci siamo, l'aiutiamo ma non sappiamo cosa significhi avere una crisi grave, quanto si sta male mentre Quinceyi accorge ancora prima di lei, prima che si manifestino i sintomi che la crisi sta arrivando e la avvisa consentendole di intervenire in tempo.
Quincey ha aiutato Chiara e non chiedersi più "perchè è successo a me" ma a pensare a curarsi, a star bene.
Si prendono cura l'uno dell'altra. Portare Quincey a fare una passeggiata per loro è condividere un momento insieme, fare qualcosa che fa bene a entrambi, giocare e correre come piace a Quincey ma che, di riflesso, aiuta anche Chiara perché per un diabetico muoversi è fondamentale.
Quincey è un aiuto in più……CHE FA LA DIFFERENZA.
Se Chiara è serena, parla e racconta la sua storia, vive la malattia senza vergogna e soprattutto VIVE LA VITA è anche in gran parte grazie a QUINCEY.
Chiara, e tutti le persone con questa malattia, sanno che se non si iniettano insulina muoiono e quindi tutte le mattine si svegliano e scelgono di curarsi, scelgono la vita e Quincey accanto a Chiara rende questa scelta, questa vita davvero speciale, più serena.
Quincey il nostro piccolo grande Golden, il fratello peloso, l'angelo custode.
GRAZIE QUINCEY, GRAZIE PROGETTO SERENA ONLUS.
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