Chi Chi, dalla Corea del Sud all'Arizona

Alessandro Manduzio

Di fronte ad una malattia oppure ad un evento traumatico, spesso ci si fa sopraffare dallo sconforto che porta letteralmente a perdere la voglia di vivere. Lo vediamo tra gli esseri umani che spesso incolpando il destino avverso precipitano in una spirale di autocommiserazione oppure lo si può percepire anche nel mondo animale dove molte povere anime si spengono semplicemente lasciandosi andare. E’ la scintilla di vita, quella fiammella che ognuno di noi conserva gelosamente all’interno e che brilla negli occhi di tutte le creature viventi  è lei ad essere spesso irrimediabilmente compromessa .

Questo non è successo ad una Golden Retriever originaria della Corea del Sud, la cui unica colpa forse è essere nata nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Proveniente da uno di quegli allevamenti/macelleria dove i cani vengono cresciuti per essere mangiati, la protagonista di questa storia nasce probabilmente intorno al 2014. Viene nutrita ed allevata in condizioni precarie, come facilmente intuibile, e viene quindi appesa a testa in giù legata per le zampe in attesa della sua vendita, forse nella convinzione di ottenere una consistenza migliore delle carni. Non sappiamo quanto è stata in quella posizione però la corda che la teneva è stata stretta tal punto da lacerare pelle e tendini mandando in cancrena le 4 zampe. Alla luce di ciò, chi doveva occuparsene ha stabilito che la sua carne non doveva essere più così tanto buona e senza sprecare troppo tempo nell’interrompere definitivamente la sua sofferenza, la prende e la infila ancora viva in un sacco della spazzatura. Viene quindi gettata in un cassonetto come un paio di scarpe vecchie.

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Il destino beffardo, in questo caso però, mette sul tavolo della fortuna la sua giocata migliore e viene ritrovata dal Nabiya Irion Hope Project (associazione coreana che si occupa della salvaguardia animale) che la porta d’urgenza a farla visitare. I dottori la trovano in condizioni disperate, l’infezione ha compromesso completamente le zampe e si preparano alla inevitabile soppressione. Ma a frenare il team di veterinari è la fortissima voglia di vivere di questa cagnetta che da quando è entrata nell’ambulatorio non ha mai smesso di scodinzolare un istante.

Altro tiro di dadi del destino altra giocata sopraffina… doppio 6!!

Si decide così per la quadrupla amputazione, si vuole dare comunque una opportunità, perchè c’è evidentemente qualcosa di speciale in questa pelosetta. Passa qualche mese e l’associazione coreana entra in contatto con un’altra associazione negli Stati Uniti, l’A.R.M.E. (Animal Rescue Medical Education). Dopo una breve consultazione stabiliscono di portare il cane a Los Angeles per avere più probabilità nel trovare una possibile adozione. Chi Chi (il nome che gli è stato dato dai volontari) non deve aspettare troppo tempo ed una famiglia in Arizona, gli Howell, si innamora dei suoi occhi e della sua dolce espressione e decidono quindi di accoglierla in famiglia.

Dopo un comprensibile periodo di adattamento Chi Chi, la nostra eroina e protagonista indiscussa di questa storia, inizia a prendere fiducia e riesce con la sua dolcezza ad abbattere quelle barriere tra lei e l’essere umano che la avevano resa un po’ insicura e titubante ( e di certo non possiamo dargli torto!). Al calore familiare, ai tanti giocattoli ricevuti e soprattutto alla scoperta di una quotidianeità nel fare le cose a lei completamente sconosciuta, la cagnolina risponde inevitabilmente in maniera molto rapida.

In breve tempo vengono costruite su misura delle protesi ed inizia a vivere la vita che fino a quel momento gli era stata così brutalmente negata.

E neanche a farlo apposta, la sua grande capacità di adattamento l’ha portata ad essere inserita in un programma di pet therapy intraprendendo un percorso simile a quello di un altro cane Smiley (OCCHI CHE NON VEDONO... LA STORIA DI SMILEY) che nonostante la sua disabilità è riuscito a diventare un punto di riferimento per tante persone sofferenti regalando attimi di conforto fino alla sua recente scomparsa. Sembra quasi ironico, ma proprio da animali che hanno patito tanto nella loro esistenza per l'infelice mano dell'uomo e che avrebbero tutto il sacrosanto diritto di odiarci, arriva come sempre la lezione più importante.

Che cosa mai avranno intravisto di particolare i medici prima di decidere di salvare Chi Chi? E cosa ha spinto la famiglia Howell ad adottarla? Ecco che ritorna quella luce, quella scintilla di vita che brilla negli occhi e che quando c'è... è impossibile non notarla e soprattutto non rimanerne contagiati!!!

Quella stessa voglia di vivere che ti fa inseguire gioiosamente una pallina, anche se in teoria ti mancano le zampe e quindi non potresti farlo, ma come si suol dire.... volere è potere!

 

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