Il mio cane tira al guinzaglio....

Alessandro Manduzio

La passeggiata è uno dei momenti più importanti della giornata, condivisione assoluta tra umano e cane, non serve solamente a fare i bisogni, ma anche a distrarsi, abbassare eventualmente il livello di stress e fare  un po' di sano movimento. In questo articolo ci proponiamo di dare qualche consiglio affinchè l'uscita non sia essenzialmente una sottospecie di corsa con le bighe trainati dal proprio peloso.

 

Perchè il mio cane tira come se non ci fosse un domani?

 

In realtà non c'è una risposta secca alla domanda, ogni cane è un mondo a parte, proveremo soltanto a riportare alcune problematiche generiche.

La prima causa scatenante, l'eccessiva eccitazione nell'uscire fuori a farsi un giro. Se noi  abbiamo giornali, televisione e lo stesso internet per distrarci e tenerci aggiornati su tutto quello che accade nel mondo, un cane  ha soltanto la sua passeggiata come momento di svago e possibilità di acquisire nuove informazioni. Da un lato quindi, se ci mettiamo nei suoi panni, è comprensibile che non veda l'ora di uscire!   Che fare? Prima di tutto dobbiamo riuscire a rompere questa associazione involontaria che ormai ha acquisito e che con il tempo ha visto rinforzarsi sempre più. In alcuni momenti della giornata potrebbe essere utile semplicemente prendere in mano il guinzaglio, ignorando i salti di gioia del nostro amico  e con nonchalance rimetterlo nuovamente al suo posto. Uscendo sempre senza particolare enfasi,  lentamente riusciremo a far capire che alla  vista di collare/pettorina l'atteggiamento giusto, che ripaga con l'agognata uscita, è la calma.

Secondo motivo potrebbe essere la mancanza di esercizio. Cani che passano gran parte del giorno soli a casa o che escono in passeggiata solo per il tempo necessario per fare i bisogni, non hanno il tempo materiale per sfogare le proprie energie. La frustrazione di questa situazione sfocia in una frenetico strattonare tutte le volte che ne hanno la minima possibilità. Evidentemente in questi casi, dobbiamo necessariamente ritagliare dello spazio permettendogli di bruciare tutte le calorie accumulate  nonchè tenerlo occupato  a livello  mentale con semplici giochi da fare a casa. Un cane appagato è un cane felice.  (vedere articolo Uffa che noia )

La terza motivazione può risalire a stati d'ansia. Alcuni cani che hanno accumulato particolari forme di stress, si spaventano per qualsiasi rumore e negli spazi aperti tendono a non rilassarsi per nulla. Lo si nota dal fatto che non si fermano ad annusare, accelerano il passo in maniera nervosa guardandosi continuamente intorno. In questi casi per evitare che le problematiche si trasformino in vere e proprie fobie meglio farsi seguire da un professionista, perchè il cane non è nella condizione mentale per imparare alcunchè.

 

Il Cane cammina con me

 

Prima di tutto si tratta di aver pazienza. Consideriamo che il guinzaglio ci lega al cane non solo fisicamente ma anche emotivamente (come una sorta di cordone ombelicale), quindi qualsiasi situazione che produce nervosismo e frustrazione in noi viene involontariamente trasmessa al cane, che ne risentirà, non sentendosi a suo agio e non recependo alcun insegnamento nella maniera corretta.

Proveremo a dare dei suggerimenti molto generici ben consapevoli che ogni cane è diverso e che, proprio per questo, ogni caso andrebbe analizzato nello specifico da un educatore.

L'obiettivo principale è camminare con il guinzaglio  non in tensione, come se fosse la cosa più naturale del mondo e come effettivamente dovrebbe sempre essere. 

Scegliamo un luogo molto tranquillo  senza distrazioni ed iniziamo ad esercitarci una decina di minuti al giorno senza  forzare eccessivamente perchè sicuramente tempistiche precise non esistono.

Prima cosa che potremmo insegnargli, è un comando che serva a richiamarlo per farlo camminare vicino a noi, può essere una parola, un fischio oppure un semplice  rumore con la bocca. Usiamo questo comando e quando si avvicinerà lo premiamo (rinforzo positivo). All'inizio servirà  per catturare la sua attenzione ed associarla a questa azione poi  il premietto andrà stretto nel pugno della mano e seguendo la scia odorosa, imparerà quindi a muoversi stando alla distanza desiderata.

 

 Molto spesso chi si fa letteralmente "portare" dal proprio peloso, senza accorgersene, fornisce  un pretesto molto chiaro per far ciò.

 Semplicemente lo fa stare avanti.

Un cane che si piazza davanti a noi, esattamente come un cavallo da traino, non ha nessun altro riferimento visivo della nostra presenza e proprio per questo si sentirà autorizzato a scegliere l'andatura e la direzione a lui più gradita. Per evitarlo, dovremmo cercare di non sparire dal suo campo visivo facendogli percepire sempre la nostra presenza.  Nel momento che accelera dovremmo fermarci e diventare una specie di impedimento momentaneo, fino a quando, impossibilitato dal proseguire oltre, il cane realizzerà che l'umano dietro al guinzaglio ha voce in capitolo (finalmente!!).

Fermarsi, aspettare che il cane torni indietro e poi ripartire, rifermarsi e  poi  muoversi nella  direzione opposta, sono tutti piccoli esercizi per rendere il cane cosciente della nostra presenza "attiva" nella passeggiata e che miglioreranno decisamente la sua condotta al guinzaglio.

Ovviamente non dobbiamo pretendere  un robottino al nostro fianco ma dobbiamo avere la giusta elasticità mentale per creare un nostro personalissimo equilibrio.  Una volta riusciti ad entrare in sintonia con questa idea,  senza strilli  strattoni oppure inutili rimproveri, la soddisfazione di essere riusciti a far capire al cane che si esce insieme, come un piccolo branco, sarà immensa.

Esplorare il mondo è bello  se lo si fa in due, con la giusta consapevolezza l'uno dell'altro...è ancora più bello!!!


 

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