L'uso del kennel

Inviato da roberto il Mar, 01/08/2017 - 13:03
Alessandro Manduzio

Molte persone, quando vedono l'immagine di un kennel, inorridiscono e la prima associazione mentale (spesso l'unica) che fanno è quella di una prigione. Non gli si può dar torto, a prima vista il kennel/trasportino si presenta come una gabbia con tanto di sbarre! Questo articolo proverà a non focalizzarsi sull'oggetto in quanto tale ma sul suo significato intrinseco e sullo scopo ultimo di chi ne fa utilizzo.

Togliamoci per un istante immagini di prigioni, torture e segregazioni canine e ragioniamo sul fine... il kennel ha uno scopo fondamentalmente educativo.

Partendo dal presupposto che non deve essere mai considerato dal cane come un luogo punitivo dove rinchiuderlo per espiare una eventuale colpa (non è una cella appunto), il kennel deve invece essere percepito come un posto simile ad una tana. Ed è proprio intorno all'idea del rifugio che costruiamo la nostra impalcatura di significati.

 

PRESENTIAMOLO AL CANE

Chi ben comincia è a metà dell'opera, quindi importante che il primo approccio sia molto soft. All'inizio lasciamogli il tempo di annusare ed esplorare il perimetro esterno, sempre con la nostra presenza quasi disinteressata nella stanza. Apriamo la porticina ed iniziamo a sistemare premietti all'entrata poi progressivamente sempre più all'interno. Una volta che il nostro cane entrerà ed uscirà a piacimento sarà il momento di insegnargli a rimanere dentro. Piazziamo dentro qualche leccornia , una volta entrato, chiudiamo la porticina per qualche secondo e riapriamo immediatamente permettendogli di uscire. Per i più titubanti si può anche mettere dentro la ciotola con l'intero pasto. Il tempo di chiusura sarà progressivamente sempre più lungo ed all'uscita il nostro comportamento dovrà essere sempre abbastanza neutro, perchè se i complimenti e le effusioni saranno maggiori di quelli fatti per entrare, c è il rischio che associ il momento di uscita dal kennel come più gratificante rispetto alla permanenza. Per rinforzare il concetto del riposo, soprattutto nel cucciolo, si possono provare questi esercizi dopo la consumazione del pasto oppure dopo averlo stancato con qualche gioco; lavorando per associazioni il nostro obiettivo sarà proprio quello di far capire che in quello spazio ristretto si può riposare senza timore alcuno.

Ribadiamo nuovamente che non deve essere mai forzato ad entrare.

Va sistemata in un posto tranquillo della casa, quindi non cucina o corridoio dunque non luoghi di passaggio continuo dietro oppure ai lati della stessa, proprio per dare l' idea di una sorta di protezione. Il luogo ovviamente deve poter consentire al cane di "vigilare" sulla normale vita familiare ma allo stesso tempo deve garantirgli la necessaria serenità. Solo così possiamo fargli percepire il tutto come un rifugio, un posto dove sistemarsi di sua spontanea volontà e staccare per un momento la spina.

 

Per le misure adeguate, assicuriamoci che abbia la possibilità di mettersi in piedi senza sbattere la testa e girarsi facilmente su se stesso di 180 gradi. Non cadiamo nell'errore di prenderlo molto più grande di quello che effettivamente ci serve, lo scopo è appunto creare un piccolo spazio. In natura le tane non sono troppo grandi, gli animali ci dormono solamente e tenendo sotto controllo l'intero perimetro si sentono al sicuro.

Esistono di vario tipo, rigidi o morbidi, fatti di plastica, tela o interamente di metallo, non è il materiale che fa la differenza... una volta metabolizzato ed accettato dal cane potremmo servircene per svariati scopi:

 

Cuccioli

Dato che per istinto un cagnolino non fa i suoi bisogni dove dorme può essere un valido aiuto in quel senso, almeno a stabilire una sorta di elementare routine iniziale, collegando l'uscita alle necessità fisiologiche. Questo però non vuol dire che a 3 mesi siano capaci di trattenere perfettamente tutto se li teniamo solo ed esclusivamente dentro.

Ansia da separazione.

Alcuni cani particolarmente emotivi, soprattutto quando sono molto giovani, possono trarre beneficio dagli spazi ristretti e quindi saranno meno propensi a scaricare la tensione prendendosela con mobili e suppellettili varie.

Dal veterinario.

Per quei cani che purtroppo devono essere ricoverati, l'essere chiusi quindi non sarà una ulteriore fonte di stress. In questi casi può aiutare anche portare il cuscino/copertina usati abitualmente all'interno e che hanno "odore" di casa

Lavori in casa.

Se abbiamo dei problemi da risolvere in casa, con operai che entrano ed escono di continuo, mettiamo in conto che potrebbero dimenticare il cancello del giardino o la porta di casa socchiusa.

In automobile

Alcuni cani hanno paura degli spostamenti in macchina, ed un trasportino fornisce loro un luogo sicuro e soprattutto riconosciuto dove potersi calmare.

Viaggi in aereo

L'unica maniera per spostarsi è mediante l'uso di kennel sistemati nella pancia dell'aereo, in una zona apposita. Ricordiamoci di contattare la compagnia che abbiamo scelto per conoscere le misure standard. Per maggiori informazioni CANI ED AEROPLANI

Problema fisico

Molto utile per tenere il cane fermo mentre si recupera da una lesione o malattia

Sono solo alcuni esempi volti a farci comprendere come la conoscenza acquisita precedentemente da parte del cane, possa venirci incontro in varie situazioni di normale vita quotidiana. Provate solo a pensare ad un ricovero forzato improvviso ed a un cane che non ha mai visto un trasportino in vita sua.

 

 

LA MANIERA GIUSTA

Ma quindi risolve tutti i problemi?? Ovviamente no, non pensiamo minimamente di poter chiudere il cane dentro per qualsiasi difficoltà e per lunghi periodi della giornata. Se si vuole implementare l'uso del kennel, dobbiamo considerare che va visto come elemento aggiuntivo nel percorso educativo del nostro cane, è semplicemente un metodo da usare nel modo giusto.

Questo articolo non pone l'accento sull'obbligatorietà di possederne uno, cerca solamente di non demonizzarlo per partito preso. E per non farlo sottolineamo che non deve essere assolutamente considerato un luogo di facile soluzione adibito alla punizione. Per esempio, confinarlo dentro per un danno, magari fatto tre ore prima, non servirà a nulla e confonderebbe solamente il nostro amico peloso. Ripetiamo quello che abbiamo scritto all'inizio, il kennel non è un carcere e noi tantomeno dobbiamo pretendere di essere giudici che stabiliscono una condanna.

 

Ricordiamoci sempre che, se impossibilitati ad occuparci del cane, fa molto più una passeggiata con un dogsitter a metà giornata che lo stare rinchiusi per 8 ore di fila... non c'è traportino, stanza o giardino di casa che tengano.