Il Kong

Alessandro Manduzio

Leggere, guardare la televisione oppure navigare con l'ormai onnipresente cellulare sono attività che per noi umani sono normali, quasi scontate e che ci aiutano a scandire la giornata occupando tempo ed alle quali possiamo far ricorso tutte le volte che sentiamo la necessità di farlo. Proviamo ad immedesimarci nel nostro cane per un istante, per lui indubbiamente i momenti clou della giornata sono tutti legati all'interazione con noi sotto forma di gioco, durante l'ora del pasto oppure anche semplicemente con la classica passeggiata al guinzaglio, noi rappresentiamo quindi il tramite attraverso cui viene scandita interamente la sua giornata tipo. A differenza però di un cane la nostra vita non è fatta solo di tempo libero e per forza di cose ci toccherà assentarci per andare a lavorare, fare la spesa o svolgere qualsiasi altra incombenza che non richiederà purtroppo la presenza del nostro quadrupede. Nelle ore nella quali il nostro amico si troverà da solo e non potendo ovviamente usufruire di tutti gli svaghi tipicamente umani, cosa potrebbe fare per ingannare il tempo in attesa del nostro ritorno e non rivolgere le sue solerti attenzioni verso mobili e oggetti di casa?


Una certa distruttività legata alla noia oppure ad uno stato d'ansia più o meno marcato è un problema abbastanza ricorrente soprattutto in giovane età che non va preso alla leggera perché in queste situazioni stiamo pur certi che, anche se non in grado di comprendere il meccanismo che collega l'accensione della tv al telecomando, in mancanza di altro, saranno capacissimi di trovarne rapidamente un uso alternativo ben più divertente!!

Questo articolo vuole provare ad illustrare uno strumento che può aiutarci allo scopo: il Kong.

il kong

Il Kong nel sua aspetto classico è un oggetto dalla forma conica, forato alle due estremità con due buchi di dimensione diversa e fatto di un materiale gommoso (caucciù) studiato per essere molto resistente ai morsi e praticamente quasi indistruttibile. In commercio si distinguono basicamente 4 colorazioni, nero (cani dal morso particolarmente forte), rosso (per tutti gli altri), azzurro/rosa (studiato per cuccioli), viola (per i più anziani) e diverse grandezze (per un Golden Retriever adulto un XL va bene). Il suo principale utilizzo è intrattenere il cane grazie alla possibilità di poter essere riempito di cibo e premietti vari replicando in forma simbolica la difficoltà ed il tempo che un predatore impiega nel procurarsi e consumare il suo pasto quotidiano.

 

Riempire il Kong

Affinché svolga il suo compito nel modo più appropriato occorre anche presentarlo e riempirlo nella maniera corretta, possiamo dunque provare a seguire alcuni passaggi intermedi:

Semplicità come molla

Le prime volte per favorire l'attenzione e per non far sì che la cosa diventi frustrante, perdendo quindi rapidamente interesse, dobbiamo rendere le cose molto facili, introdurre soltanto le sue solite crocchette va già bene o  pezzetti di cibo secco che possano facilmente uscire dal buco con poche mosse, più sarà ripieno e più velocemente usciranno. Una volta capito cosa fare, possiamo iniziare a complicargli la faccenda aggiungendo per esempio dell'acqua, il contenuto diventerà  più morbido ed un po' appiccicoso.

 

cane e kong
 Stella di Sara Picciau

Curiosità progressiva

Nel prossimo step possiamo ingarbugliare maggiormente il tutto mischiando strati diversi di  alimenti secchi di differenti dimensioni,  umido e spalmabile. Nel livello più in profondità (per indenderci quello più vicino al buco più piccolo) possiamo sistemare premietti più gustosi ed odorosi e poi riempire mano a mano fino ad arrivare alla base  dove, nell'ultimo strato, a ridosso dell'apertura più grande, ci sarà per forza di cose un qualcosa che fungerà da "tappo" quindi yogurt bianco con un biscotto infilato per metà, una poltiglia fatta di fette di banana ...insomma qualsiasi cosa che abbia una consistenza malleabile e cremosa che renderà l'uscita del cibo più complicata, spazio alla fantasia sia per il riempimento che per la chiusura facendo attenzione ad eventuali intolleranze. Come ultimo passaggio il Kong può  essere messo nel freezer per aumentarne ulteriormente la difficoltà (preparatevi a pulire il pavimento di casa al vostro ritorno). Il cane in tutto questo sarà maggiormente stimolato ad arrivare fino in fondo per arrivare alla parte migliore e più difficile da raggiungere, trovando nel suo armeggiare, differenti consistenze e sapori, ricordiamoci che lo scopo finale sarà sempre quello di fargli passare del tempo leccando/mordendo/scuotendo/spostando ottenendo di rimando una costante auto-gratificazione nel farlo.

Consigli pratici

Il principio base del Kong è quello creare un'interazione esclusivamente tra cane e gioco e da questa poi sviluppare un certo interesse quindi le prime volte non dobbiamo cercare di aiutarlo intervenendo attivamente nella risoluzione, limitiamoci ad essere presenti ma in disparte, se siamo partiti da uno step molto semplificato, non ci metterà molto a capire da solo come fare.


Se quello che vogliamo ottenere è impegno e conseguente piacevole e rilassante gratificazione nel riuscire a completare lo svuotamento, dobbiamo partire da uno stato emotivo il più possibile rilassato. Una volta capito l'uso, vederci preparare il Kong potrebbe farlo eccitare eccessivamente e metterlo in uno stato di agitazione non idoneo per lo scopo preposto, stessa cosa lasciarglielo a disposizione sempre e soltanto poco prima della nostra uscita creando una inevitabile associazione negativa e una predisposizione all'ansia. Per evitare ciò, quando inizieremo ad usarlo possiamo dare il Kong senza seguire un orario fisso e senza che sia legato per forza alla nostra uscita di casa; per la preparazione invece possiamo approfittare dei momenti in cui è distratto con un altro gioco oppure durante il suo pasto.

 

Possiamo affermare in conclusione che usato nella maniera giusta è un valido strumento che può sicuramente darci una mano ma che, di fronte ad attacchi di panico, ansia da abbandono ed iperattività, in nessun caso potrà mai sostituire il parere di un professionista del settore.

 

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